La petizione è stata ideata per aggiungere nel decreto legislativo 81/ 2008 “TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO” un nuovo articolo dedicato alle molestie e ricatti sessuali nei luoghi di lavoro.
Vogliamo fare delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro un problema di sicurezza sul lavoro, con tutte le conseguenze che ne derivano.
All’attenzione di
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,
Ministro della Salute
Ministra per le Pari opportunità
e p.c. Assessori/e di competenza della Regione
L’UDI – Unione donne in Italia è un’associazione che promuove da settantacinque anni l’autodeterminazione femminile in tutti gli ambiti di vita. Pertanto, promuove la possibilità da parte delle donne di muoversi nel mondo autonomamente e consapevolmente, e dunque liberamente, come qualsiasi essere umano detentore di diritti inderogabili.
Affinché si creino queste condizioni, indispensabili alla realizzazione del principio personalista ed egualitarista riconosciuti come capisaldi della Costituzione Italiana, nonché al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, l’UDI ha dovuto ingaggiare, nel tempo e in controtendenza rispetto alla cultura dominante, una lotta contro ogni forma di violenza maschile contro le donne, dal momento che la violenza costituisce di fatto la negazione per antonomasia dell’autodeterminazione femminile, rappresentando una violazione dei diritti umani.
Tra le forme di violenza alle quali si fa riferimento, ve ne è una in particolare che ipoteca fortemente la presenza delle donne nei luoghi di lavoro e che, per poter essere contrastata, ha urgente bisogno di essere inquadrata in una logica di mainstreaming di genere, attuando politiche integrate per debellarla.
È il caso della piaga delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro che si stima che abbia riguardato, almeno una volta nella vita, il 43,6% delle lavoratrici in Italia tra i 14 e i 65 anni[1] e che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro definisce come “minaccia alle pari opportunità” e “inaccettabili e incompatibili con il lavoro dignitoso”[2].
È nella cornice della Piattaforma politica UDI “Per una contrattazione di genere sul lavoro” (che alleghiamo) e nella consapevolezza che dal basso, localmente, nello specifico a Modena, si è già iniziato a essere chiamate da aziende toccate dal problema su richiesta delle vittime (giugno 2019, in concomitanza dei lavori dell’O.I.L.), che l’associazione intende esplicitare con forza, e consapevole della novità che in Italia comporterebbe, che le molestie sessuali contro le donne nei luoghi di lavoro sono una forma di “incidente sul lavoro” (seppur di carattere non accidentale, come si spiegherà di seguito) che, intaccando l’integrità fisica e psicologica delle lavoratrici, pongono di fatto un problema di “sicurezza sul lavoro”.
L’UDI, quindi, chiede che:
- La Convenzione 190/2019 dell’O.I.L.[3] sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro venga recepita, specificatamente per l’articolo 9 in cui si concettualizza “l’inclusione della violenza e delle molestie, come pure dei rischi piscosociali correlati, nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro”.
- La Raccomandazione 206/2019 dell’O.I.L. sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro venga recepita, soprattutto in riferimento al principio enunciato secondo cui si dovrà ” trattare la violenza e le molestie nel mondo del lavoro nella legislazione relativa al lavoro e all’impiego, alla salute e alla sicurezza sul lavoro, all’eguaglianza e alla non discriminazione “.
- il D.lgs. 81/2008 “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” venga implementato di un nuovo Titolo dedicato alle molestie sessuali agite nei luoghi di lavoro;
- nella formazione, già obbligatoria, sulla sicurezza sul lavoro venga integrato un percorso ad hoc, dedicato al riconoscimento del problema delle molestie, alla sua origine culturale di stampo patriarcale e ai modi per contrastarlo;
- tale formazione venga gestita in collaborazione alle associazioni femminili radicate sul territorio, forti di una storia di attivismo imperniato sull’elaborazione politico-culturale dell’argomento e di altri temi affini, senza le quali oggi non avremmo nemmeno le parole per nominare la violenza, figurarsi debellarla.
Infine, procedendo per occupatio, una precisazione è d’obbligo
L’UDI è ben consapevole del fatto che anche gli uomini possano essere vittime di molestie (18,8%)[4], tuttavia, la sproporzione tra il numero di autori di molestie (97% nei confronti di vittime donne, 85,4% nei confronti di vittime uomini)[5] e autrici di molestie è talmente importante da confermare ormai l’assunto, ripreso finanche dalla ormai nota e molto applicata Convenzione di Istanbul, che il potere maschile agito contro le donne (e non solo) rappresenti un fenomeno strutturale, fondante la società stessa, e non qualcosa di episodico, contingente, accidentale. Di qui, l’attenzione di genere che l’UDI rivendica con convinzione e onestà intellettuale rispetto alla implementazione del decreto sopracitato.
__________________
PER FIRMARE O AIUTARCI A RACCOGLIERE LE FIRME, CONTATTACI
Scrivi una mail o telefona in sede per sapere come aderire e le prossime iniziative per raccogliere firme. Il tuo aiuto è importante!