La strada per il riconoscimento al voto per le donne è stata lunga, ora non dimentichiamola!

Il suffragio universale impone la trasformazione di ogni ambito – da quello privato della famiglia a quello del lavoro produttivo, da quello del potere economico a quello del potere politico – perché l’esistenza di uno spazio sottratto al principio di uguaglianza e strutturato da una subordinazione femminile diventa intollerabile.

Le misure di pari opportunità elettorali sono affrontate in tutte le leggi elettorali, con “quote di genere” (presenza di candidati di uno stesso sesso non minore o non superiore a una determinata misura), diffusione della “doppia preferenza” (una seconda preferenza solo a favore di un/a candidato/a di sesso diverso da quello/a a cui si è attribuita la prima), con sanzioni diversificate.

Dalla sua nascita l’UDI si batte perché le donne siano nelle istituzioni con elette che le rappresentino

Si facciano portavoce di diritti, di bisogni, di innovazione, di progetti articolati per il lavoro, l’inclusione, il rispetto, stop alla violenza.

Genova ha bisogno di donne che traducano in atti concreti le tre azioni chiave della strategia europea: lotta alla violenza di genere; possibilità per le donne di raggiungere posizioni apicali nel mondo lavorativo e nella politica; adozione della prospettiva di genere in tutti i provvedimenti normativi, maggiore impegno sulla cura delle persone e dell’ambiente. 

Una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro sarebbe un contributo fondamentale alla crescita della ricchezza della nostra città. A partire dallo sviluppo dei servizi alla persona che aiuta chi già lavora ed è fonte di nuove occasioni lavorative.

Votiamo le Donne che con competenza e determinazione contribuiscano a rinnovare Genova per tutti e tutte, a partire dai Municipi.